- 1 Che si intende per autonomia?
- 2 La capacità del serbatoio e la quantità di vapore emessa
- 3 Quale prodotto scegliere?
È pratico e semplice da utilizzare, adatto a tutti i tipi di tessuti, ed efficace soluzione salva- tempo e salva-spazio: il ferro da stiro verticale ha registrato un vero e proprio “boom” di apprezzamenti, rivelandosi quale apparecchio sempre più scelto da chi non ama stirare ma non intende rinunciare alla piacevolezza di un capo privo di grinze e con cui essere a proprio agio, nella quotidianità come nelle occasioni più formali.
Il “segreto” di questo apparecchio? Quello di stirare e igienizzare i diversi capi di abbigliamento in maniera rapida solo attraverso l’emissione del vapore, in posizione verticale, senza pertanto avvalersi del tradizionale asse da stiro. Un vantaggio innegabile, sia in termini di salute, perché ci si affatica meno, che di ingombro, perché vengono superati gli eventuali problemi di spazio.
Diverse le caratteristiche da considerare in sede di acquisto, così da rendere l’acquisto stesso quanto più aderente ai bisogni personali. E così, dopo aver individuato la tipologia di dispositivo maggiormente indicata per sé stessi – quella classica oppure quella portatile – ci si concentrerà, a seconda dei casi, su un wattaggio elevato ad esempio, o su un serbatoio più capiente, o, ancora, su un aspetto funzionale più “curato”.
Oggetto di questa trattazione sarà, nello specifico, il ferro da stiro verticale a lunga autonomia , che garantisce un funzionamento per un lasso di tempo più o meno lungo prima di procedere ad un nuovo riempimento del serbatoio.
Che si intende per autonomia?
Prima di illustrare quelle che sono le peculiarità di un ferro da stiro verticale a lunga autonomia, è bene chiarire innanzitutto cosa si intende per autonomia e come questo dato possa influenzare l’attività di stiratura. Così da poter beneficiare di una spiegazione quanto più esaustiva possibile ed orientare eventualmente la propria scelta verso un apparecchio in possesso di questa caratteristica.
Ebbene, per autonomia di un ferro da stiro – dunque anche di quello verticale – si fa riferimento alla capacità del ferro stesso di “lavorare” per un tot periodo di tempo, più che discreto, prima che il serbatoio debba essere nuovamente riempito.
Siamo in presenza di un valore “espresso” sia dalla capacità del serbatoio sia dal quantitativo di vapore emesso, che influisce su un consumo più o meno veloce della riserva d’acqua.
Andiamo dunque a vedere nel dettaglio entrambi gli aspetti, proseguendo insieme nella lettura.
La capacità del serbatoio e la quantità di vapore emessa
Come or ora anticipato, la capacità del serbatoio assume un “peso” di tutto rispetto ai fini della durata della stiratura continua, e come è facilmente intuibile, un serbatoio di dimensioni maggiori assicurerà, rispetto ad uno di dimensioni inferiori, una maggiore autonomia di lavoro.
Per fare un esempio, un ferro da stiro verticale della capacità di 1 litro può assicurare una stiratura continua di circa 45 minuti, mentre uno da 2 litri permetterà di stirare per un’ora e mezza senza interruzioni dovute alla necessità di riempire il serbatoio.
Serbatoio, il predetto, che sarà necessariamente removibile proprio per rendere più agevole il riempimento, laddove invece i modelli più avanzati prevederanno un serbatoio integrato nella base e munito di apposito manico ergonomico, affinché possa procedersi ad un’agevole “rimozione” dalla base stessa.
Importante sottolineare, in merito, che alcuni apparecchi contemplano un serbatoio trasparente con indicatori di livello, ai fini di una più agevole “lettura” del quantitativo di acqua presente, mentre in altri casi è una spia a segnalare il momento in cui provvedere al riempimento del serbatoio.
Per quanto concerne invece la quantità di vapore emessa, essa, indicata in grammi al minuto, dovrebbe concretizzarsi in un getto continuo di 45 g/min, considerando che la capacità di stiratura è legata anche a questo valore.
Quale prodotto scegliere?
Un ferro da stiro verticale a lunga autonomia si profila come la scelta maggiormente adatta per chi cerca un prodotto più performante, da adoperare come sistema di stiratura principale e dunque non solamente in viaggio, in occasione di uno spostamento, sia esso per lavoro o vacanza.
Un prodotto che di conseguenza si rivelerà “perfetto” per quegli utenti che dedicano a quest’attività domestica un tempo “considerevole”, e che devono occuparsi settimanalmente di un numero significativo di indumenti. Come pure esso si rivelerà indicato per quei consumatori più esigenti, che cercano un apparecchio più completo, anche da altri punti di vista, quali il numero delle funzioni offerte o quello degli accessori a corredo.
Ma quale dispositivo scegliere tra i diversi presenti sul mercato? Premesso che ciascuno si orienterà verso il ferro da stiro verticale che più risponda alle esigenze personali, il suggerimento è quello di veicolare il proprio acquisto verso un prodotto di marca nota, che garantisca “sicurezza” – nella qualità nonché nell’assistenza in caso di eventuali problematiche – come Philips o Rowenta ad esempio. Con il vantaggio – tra l’altro – di poter anche beneficiare di un ampio range di prezzi entro cui muoversi, a seconda che si opti per un prodotto di fascia media oppure alta.